14 novembre 2011

BCI per comunicare | Simposio al XIX Congresso della SIPF

Mercoledì 16 novembre la dottoressa Joanna Jarmolowska presenterà i metodi e i risultati  della sperimentazione condotta dal gruppo di ricerca Brainew durante il simposio “Oltre l’EEG clinico: co-registrazione con TMS e BCI”, che si terrà  al XIX Congresso della SIPF (Società Italiana di PsicoFisiologia), organizzata dall’IRCCS Centro San Giovanni di Dio, Fatebenefratelli, di Brescia.
La novità della sperimentazione, rispetto ad altri studi simili, stà in una classificazione multimenù di scelte lessicali predefinite, che permette una comunicazione più rapida.

Da diversi anni si sta studiando come applicare la BCI (Brain Comuter Interface) alla comunicazione, in modo da poter offrire a pazienti locked-in, completamente paralizzati, la possibilità di esprimersi di nuovo.
Fino ad ora il sistema più efficiente si basa su un segnale cerebrale detto P300, che si manifesta quando un soggetto vede o sente uno stimolo di suo interesse. Per esempio immaginate di dover scrivere una parola scegliendo in sequenza le lettere che la compongono: su uno schermo vi vengono presentate a caso diverse lettere, ma non tutte sono di vostro interesse; quando appare la lettera che vi serve per comporre la vostra parola, si manifesta il segnale P300.

Presentare una lettera alla volta richiede troppo tempo, mentre la comunicazione deve essere molto veloce. Per questo motivo al soggetto viene mostrata una griglia di lettere sul monitor, e a random vengono illuminate un’intera riga o colonna. Il soggetto conta quante volte si è illuminata la lettera che gli interessa, mentre il computer registra quante volte si è manifestata la P300 dopo la presentazione di una riga o di una colonna. Dopo una serie di stimoli, il computer è in grado di identificare la riga e la colonna in cui è compresa la lettera desiderata, e la ricava dall’incrocio delle due. Anche questo sistema è piuttosto lento, ci vogliono minuti per scrivere una frase, mentre parlando si impiegano secondi.

Il team di Brainew ha provato a presentare a dei soggetti sani una griglia-menù, in cui al posto delle lettere compaiono i titoli di sottomenù a cui si può accedere selezionandoli. Ogni sottomenù tratta un argomento, come l’assistenza medica, i bisogni primari, la socialità e così via. In questo modo il soggetto seleziona l’argomento e può interagire in maniera molto più rapida, usando frasi già fatte. Questo esperimento è stato fatto anche su un paziente locked-in, che, come i soggetti sani, ha trovato il multimenù più divertente del sistema con le lettere, e anche meno stancante.


Il programma del congresso è disponibile sul sito della Società Italiana di PsicoFisiologia

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